in collaborazione con Arch. Chiara Gugliotta
Il progetto ha come obiettivo la riqualificazione dell’area della stazione di Mestre e del suo intorno, con un approccio progettuale che contempli, a secondo dei casi, sia il recupero che la trasformazione e sostituzione di elementi esistenti, nella logica di uno sviluppo urbano sostenibile, privilegiando l’ecologia e la fattibilità economica.
Una critica valutazione delle preesistenze ha fornito le coordinate per modalità d’intervento basate sul riuso e la valorizzazione della città, incorporando nella proposta le trasformazioni già in atto, integrandole, ove serve, per favorire una lettura unitaria e rafforzare il “dialogo” tra esistente e progetto.
Le direttrici del progetto che attraversano gli edifici e le parti esterne ad essi, sono state generatrici della forma architettonica e della organizzazione degli spazi.
Lo sviluppo lineare degli assi compositivi ha determinato le direzioni dei percorsi pedonali e ciclabili.
La stazione di Mestre, snodo ferroviario essenziale, oggi sotto dimensionata nei servizi e nelle infrastrutture rispetto al flusso che giornalmente accoglie, viene concepita come un luogo urbano, che vuole offrire ai passeggeri una mobilità intermodale innovativa rispetto al sistema esistente e una concentrazione di trasporti e servizi che favorisca ed integri le numerose esigenze di polo di scambio attivo, fulcro di nuova centralità metropolitana.
l volume della nuova stazione, che sostituisce l’esistente, si estende in lunghezza per 280 metri allineandosi con l’importante asse viario di via Dante.
Si configura dunque come un parallelepipedo orizzontale, la cui linearità viene però interrotta sul fronte di via Trento con delle anse, ritagli, avancorpi che rompono il volume. Ne consegue una lettura delle proporzioni del volume più vicina al tessuto urbano circostante.
Il percorso è scandito da un sistema di spazi a doppia altezza, che mettono in relazione le diverse quote dell’edificio e permettono alla luce di raggiungere il piano a quota -1, dove si sviluppano i collegamenti tra l’edificio della stazione, i binari, il sottopasso ciclo pedonale che porta a Marghera e la prevista fermata sotterranea del tramvia.
L’approccio progettuale nell'area del parco del Piraghetto ha tenuto conto delle trasformazioni in atto, confrontandosi nelle scelte, da una parte, con la manifestata necessità di incrementare l’insediamento residenziale, e dall’altra con il desiderio di mantenere e valorizzare la memoria storica delle attività ferroviarie, concentrate nel magazzino dello scalo merci.
Il sistema della ferrovia fa da bordo al parco ampliato e l’area dismessa con il tracciato dei vecchi binari genera il sistema dei percorsi di fruizione del parco.